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La vita del "mammone" Alfredo è molto più che il racconto di un'ossessione morbosa: è un conflitto interno insanabile, l'ansia di una voce fuori campo che ne sorveglia ogni pensiero, ogni azione, ogni passo. È la madre, totem di indiscutibile perfezione e tiranno della coscienza, a guidarlo nella scelta dell'università, della moglie, del lavoro. Persino della propria morale. Il percorso verso la riconciliazione dovrà passare per strappi, rifiuti, ribellioni. Datosi al libertinismo sessuale, Alfredo scoprirà nella relazione con la prostituta ucraina Ivanka l'unico rapporto autentico della sua vita: da esso trarrà la forza di affrontare i suoi desideri, demolendo lentamente una vita fasulla e inebetita. Fuori dall'oppressione dello studio legale per cui lavora, ma soprattutto fuori dalla prigione della sua mente, per inseguire il sogno più nascosto e inconfessato: diventare uno scrittore.